
A lavoro in bici con l’incentivo: Bike-to-work alla conquista delle regioni italiane
Oggi le aziende possono avere un ruolo fondamentale nella mobilità sostenibile. Come? Semplicemente incentivando i propri collaboratori a raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta. Stiamo parlando del Bike-to-work che all’estero è ormai un trend già consolidato. Oltre a essere una concreta opportunità per diminuire il traffico, è anche un modo per concedersi del tempo, tenersi in forma attraverso l’esercizio fisico e salvaguardare il portafoglio.
Bike-to-work: in bicicletta al lavoro conviene
In Italia la Fase 2 della pandemia, complice il Bonus Mobilità ha dato una spinta notevole alla voglia di spostamenti sostenibili. Sono le aziende ad avere un ruolo cruciale nell’orientare le scelte dei propri dipendenti, incentivando l’uso di mezzi a due ruote. Ecco alcuni esempi virtuosi:
Il caso dell’Emilia Romagna
Una delle prime ad aver recepito le nuove istanze di mobilità del “Decreto Rilancio” è la Regione Emilia Romagna, che per il post-pandemia ha stanziato 3,3 milioni di euro complessivi per il progetto «Bike to Work – Bonus bici». In base alle disposizioni della Regione saranno erogati fino ad un massimo di 50 euro mensili ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda e incentivi rivolti agli abbonati ferroviari dell'Emilia Romagna per l'acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti da e per il posto auto o bus (in questo caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).
Chi utilizza le due ruote negli spostamenti casa-lavoro potrà ricevere 15 centesimi per ogni km pedalato, sia nel tragitto di andata che per quello del ritorno. L'incentivo finirà direttamente in busta paga e cambieranno in base all'effettivo utilizzo della bicicletta: si potrà arrivare fino a 400 euro in un anno oppure fino a 200 euro se si abita in una città diversa rispetto a quella della sede di lavoro e si usa la bici insieme ad altri mezzi pubblici (treno o bus).
Milano ama il “bike to work”
Il 'bike to work' piace anche ai milanesi. Lo si vede andando in giro per le strade della città, dove uomini in giacca e cravatta o donne, anche in abito elegante, pedalano in direzione dell'ufficio. Chi utilizza la bici dice che è meno stressante rispetto all'auto o al motorino e aiuta a pensare. Che il 'bike to work' sia un piccolo fenomeno milanese lo si capisce anche dal successo della 'Bike Challenge 2018', la gara che la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha organizzato a Milano. Alla quarta edizione, i partecipanti hanno percorso più di 312mila chilometri in bicicletta nei tragitti casa-lavoro con un risparmio di emissioni di CO2 di 53.365 chili. La promessa dei partecipanti alla gara era quella di usare con costanza la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro, ma anche nel tempo libero. La classifica suddivideva le aziende in 6 gruppi, a seconda del numero di dipendenti.
App pensate per le aziende
A tenere i conti del bike-to-work ci sono diverse app, che possono essere scaricate su qualsiasi device, premiando il raggiungimento degli obiettivi attraverso programmi di incentivi e gamification. Possono essere gratificazioni economiche in busta paga per i dipendenti oppure sconti e buoni spesa per i clienti che decidono di aderire al programma scaricando l'app e usandola quotidianamente.
Ogni azienda può creare un team sulla piattaforma, a cui i dipendenti registrati sull'app potranno aggiungersi. Una volta aggiunto il proprio account, il dipendente avrà a disposizione una dashboard con i suoi dati personalizzati: chilometri totali percorsi, CO2 risparmiata e quanto eventualmente guadagnato.
Pronto a monitorare tutto? Comincia a pedalare e tieni d’occhio i risultati sul web o sull’app. Affidatevi a Intred per essere connessi sempre.
Bike-to-work: in bicicletta al lavoro conviene
In Italia la Fase 2 della pandemia, complice il Bonus Mobilità ha dato una spinta notevole alla voglia di spostamenti sostenibili. Sono le aziende ad avere un ruolo cruciale nell’orientare le scelte dei propri dipendenti, incentivando l’uso di mezzi a due ruote. Ecco alcuni esempi virtuosi:
Il caso dell’Emilia Romagna
Una delle prime ad aver recepito le nuove istanze di mobilità del “Decreto Rilancio” è la Regione Emilia Romagna, che per il post-pandemia ha stanziato 3,3 milioni di euro complessivi per il progetto «Bike to Work – Bonus bici». In base alle disposizioni della Regione saranno erogati fino ad un massimo di 50 euro mensili ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda e incentivi rivolti agli abbonati ferroviari dell'Emilia Romagna per l'acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti da e per il posto auto o bus (in questo caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).
Chi utilizza le due ruote negli spostamenti casa-lavoro potrà ricevere 15 centesimi per ogni km pedalato, sia nel tragitto di andata che per quello del ritorno. L'incentivo finirà direttamente in busta paga e cambieranno in base all'effettivo utilizzo della bicicletta: si potrà arrivare fino a 400 euro in un anno oppure fino a 200 euro se si abita in una città diversa rispetto a quella della sede di lavoro e si usa la bici insieme ad altri mezzi pubblici (treno o bus).
Milano ama il “bike to work”
Il 'bike to work' piace anche ai milanesi. Lo si vede andando in giro per le strade della città, dove uomini in giacca e cravatta o donne, anche in abito elegante, pedalano in direzione dell'ufficio. Chi utilizza la bici dice che è meno stressante rispetto all'auto o al motorino e aiuta a pensare. Che il 'bike to work' sia un piccolo fenomeno milanese lo si capisce anche dal successo della 'Bike Challenge 2018', la gara che la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha organizzato a Milano. Alla quarta edizione, i partecipanti hanno percorso più di 312mila chilometri in bicicletta nei tragitti casa-lavoro con un risparmio di emissioni di CO2 di 53.365 chili. La promessa dei partecipanti alla gara era quella di usare con costanza la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro, ma anche nel tempo libero. La classifica suddivideva le aziende in 6 gruppi, a seconda del numero di dipendenti.
App pensate per le aziende
A tenere i conti del bike-to-work ci sono diverse app, che possono essere scaricate su qualsiasi device, premiando il raggiungimento degli obiettivi attraverso programmi di incentivi e gamification. Possono essere gratificazioni economiche in busta paga per i dipendenti oppure sconti e buoni spesa per i clienti che decidono di aderire al programma scaricando l'app e usandola quotidianamente.
Ogni azienda può creare un team sulla piattaforma, a cui i dipendenti registrati sull'app potranno aggiungersi. Una volta aggiunto il proprio account, il dipendente avrà a disposizione una dashboard con i suoi dati personalizzati: chilometri totali percorsi, CO2 risparmiata e quanto eventualmente guadagnato.
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