Intred Magazine

Smart City: un modello di città intelligente

Le città non sono rimaste escluse dal processo di digitalizzazione e di trasformazione tecnologica, spesso infatti ci sarà capitato di sentire parlare di Smart City, un termine che si riferisce al modello di città intelligente, un’area urbana in cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale dell’innovazione tecnologica, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti.  Una delle motivazioni principali che sta spingendo la trasformazione delle nostre città verso una dimensione digitale è l’enorme sviluppo delle aree urbane: l’ONU prevede che entro il 2050 quasi il 70% della popolazione sarà concentrata nei centri urbani, rispetto al 54% nel 2014 e al 30% nel 1950. Tale concentrazione pone una serie di questioni e problematiche legate a svariati ambiti della vita in città, che vanno dalla salute, all’istruzione, ai trasporti, alla sicurezza… aspetti che gli amministratori urbani devono essere in grado di affrontare e risolvere. Un cambiamento di tale portata può essere affrontato solamente adottando le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione.  Come dimostrato dagli Osservatori del Politecnico di Milano, le ICT permettono il monitoraggio e la gestione degli elementi di una città e dell’ambiente circostante con l’obiettivo di migliorarne vivibilità, sostenibilità e competitività. Ciò significa che le moderne tecnologie informatiche rappresentano un presupposto imprescindibile per la costruzione e il funzionamento delle Smart City. Nello specifico il Politecnico di Milano ha individuato tra le tecnologie che possono realmente abilitare questa trasformazione le infrastrutture dell’informazione e della comunicazione, l’Internet of Things (IoT), l’analisi dei Big Data, l’utilizzo di sensori, modelli di pianificazione urbana, sistemi di riduzione, gestione e monitoraggio del consumo energetico, sistemi di produzione e distribuzione dell’energia, nuove soluzioni per l’edilizia sostenibile, nuovi veicoli ibridi e elettrici e l’Intelligenza Artificiale (AI).  Secondo il modello teorico di Smart City a strati, elaborato dall’analista EY, la città intelligente si articola su quattro strati interconnessi tra loro: infrastrutture e reti, sensoristica e IoT, Service Delivery Platform, applicazioni e servizi. Le infrastrutture e le reti, ovvero il 5G, le connessioni Wi-Fi e Li-Fi e la banda larga, rappresentano il primo strato e sono dunque le fondamenta su cui si basano tutti i servizi e le attività delle Smart City.  Intred, con i propri servizi, contribuisce a questo cambiamento, investendo nel territorio lombardo nella costruzione, nello sviluppo e nel rafforzamento della rete in Fibra Ottica, perché una buona infrastruttura di rete e una connettività veloce e stabile sono presupposti imprescindibili per il futuro delle città, e non solo.

Nuovi progetti di trasformazione digitale

Si è da poco conclusa la sesta edizione dei Digital360Awords, iniziativa organizzata da Digital360 in collaborazione con il CIOsummIT che ha l’obiettivo di promuovere la cultura della digitalizzazione nel nostro paese. Un’occasione di confronto e condivisione dei migliori progetti di trasformazione digitale. Durante l’evento “Il nuovo volto del Digitale: inclusione, sostenibilità e diversity”, i 47 finalisti del contest hanno presentato i loro progetti a una giuria composta da più di 150 CIO, ovvero i manager a cui è affidato il ruolo strategico di promuovere l’innovazione digitale, provenienti dalle più importanti imprese italiane. Otto le categorie tecnologiche in concorso, per ciascuna delle quali la giuria ha selezionato un vincitore, premiando le migliori soluzioni in grado di distinguersi per originalità delle idee, benefici concreti e replicabilità. Ecco una breve carrellata dei progetti vincitori. Il progetto “DTR Service – un mondo di servizi per il punto cassa” si aggiudica il premio per la categoria Cloud computing, si tratta un’articolata infrastruttura cloud che racchiude un ampio database e una serie di servizi web, prodotti dall’elaborazione di tali dati. Per la categoria CRM/Soluzioni per Marketing e Vendite vince il progetto “Test in Beta con il Crowdtesting: il caso Flexa”, tramite il quale è stato possibile far testare un prodotto digitale (il Flexa del MIP - Politecnico di Milano) direttamente agli utenti finali, in qualsiasi fase dello sviluppo. Premiato per la categoria Information e Cyber Security il progetto “Cyber Human Evolution”, una soluzione della piattaforma Cyber Guru che offre percorsi di apprendimento intuitivi per aumentare la consapevolezza rispetto ai rischi della sfera digitale. L’“Engineering Mobile Energy” è un sistema di ricarica elettrico in assenza di connettività dati permanente, che capitalizza le infrastrutture e gli impianti esistenti uniformando al tempo stesso la Customer Experience, questo progetto si è aggiudicato il premio per la categoria Internet of Things & Big Data Analytics. “AIDA smart SEO machine per Tender Capital” è stato premiato per la categoria Machine Learning e Intelligenza Artificiale e ha anche ottenuto il Premio speciale Digital Transformation: Tender Capital ha scelto Aida, l’esclusiva tecnologia di machine learning applicata alla SEO, con l’obiettivo di aumentare il proprio posizionamento online grazie all’intelligenza artificiale. Il progetto “Meeting Today” mette a disposizione dei notai la PNI – Piattaforma del Notariato Italiano, una piattaforma dedicata alla stipula e gestione di atti notarili sia in presenza che a distanza, aggiudicandosi il premio per la categoria Smart Working e Collaboration. Per la categoria Soluzioni B2B e di eSupply Chain vincitore è il progetto “Elyx”, una soluzione per l’automazione del processo di gestione delle forniture energetiche aziendali e, infine, nella categoria Soluzioni Infrastrutturali è stato premiato il progetto “Micro data center” realizzato per un’azienda produttrice di contenitori in vetro che permette di garantire la continuità operativa in un contesto produttivo particolarmente delicato. Raffaello Balocco, CEO Digital360, racconta “i progetti premiati ai Digital360 Awards 2021 rappresentano casi concreti di successo in ambito di trasformazione digitale”. In Intred crediamo che ogni innovazione tecnologica determini un progresso, iniziative come i Digital360 sono una splendida occasione per accelerare la spinta della digitalizzazione in Italia.

Innovazioni hi-tech nella gestione smart del servizio idrico

Il Report sui rischi globali 2020 pubblicato dal World Economic Forum parla chiaro: le crisi idriche si posizionano tra i primi cinque rischi in base alla gravità delle ripercussioni nel corso dei prossimi 10 anni. Può sembrare sorprendente, ma in quest’ottica le ICT (Innovation and Communication Technologies) possono assumere un ruolo chiave nella gestione dell’acqua, permettendo di sviluppare sistemi intelligenti di monitoraggio, gestione e misura, nonché di conoscenza a supporto delle decisioni e quindi contribuire a porre rimedio alla tendenza di un eccessivo consumo idrico.   Ma quali sono gli elementi della Digital Transformation del servizio idrico? L’intelligenza artificiale può essere applicata all’uso dell’acqua in agricoltura e nell’industria poiché le tecnologie basate sull’analisi cognitiva consentono di ottenere valore dai dati, orientando le scelte verso l’azione migliore e quindi indirizzando gli investimenti dove davvero servono. Anche l’Internet of Things dà il suo contributo, è stata infatti progettata una nuova generazione di sensori in grado di rilevare perdite e sprechi lungo le reti di distribuzione idrica. Contatori d’acqua intelligenti collegati a dati che viaggiano su reti satellitari vengono poi in soccorso al problema dell’irrigazione del suolo agricolo distribuendo l’acqua in modo efficiente e regolando l’irrigazione in modo che soddisfi esattamente le esigenze del terreno.   Queste tecnologie potrebbero ridurre drasticamente il consumo di acqua nel mondo e le emissioni di carbonio associate, tuttavia, il processo di digitalizzazione del settore idrico in molti Paesi, tra cui l’Italia, è ancora agli albori. Una serie di fattori incide sul mancato avanzamento di questa “digitalizzazione blu”, ma la motivazione principale è riconducibile alla mancanza di un’adeguata copertura della rete di connettività in alcune aree del Paese. Intred crede fortemente nel binomio “tecnologia e sviluppo” e con i propri servizi di connettività contribuisce alla creazione di una infrastruttura digitale nazionale che assicuri al nostro Paese di raggiungere l’obiettivo europeo di una società digitale pienamente inclusiva.

Horizon Workrooms: la nuova frontiera dello smart working

Il colosso dei social network rivoluziona il modo di lavorare lanciando la prima applicazione del metaverso di Facebook: Horizon Workrooms. Il metaverso è il termine utilizzato per delineare quei luoghi accessibili attraverso diverse piattaforme in cui convergono il fisico e il digitale. Horizon Workrooms è proprio questo, uno strumento avanzato per videoconferenze immersive: la piattaforma di collaboration da remoto sfrutta la realtà aumentata e persino l’utilizzo di avatar, una sorta di ibrido tra il famoso videogame The Sims e app già esistenti di social networking in Virtual Reality.  In seguito alla pandemia il lavoro da remoto è aumentato e le tipiche riunioni in ufficio sono state sostituite da meeting online: Workrooms si inserisce proprio all’interno di questa nuova “abitudine”, ponendosi come uno spazio di riunione virtuale. Ma come funziona questo nuovo strumento e quali sono le sue funzionalità?     Horizon Workrooms è disponibile per il download gratuito su Oculus Quest 2 e per fruire di questo metaverso è necessario disporre di un visore VR. Attraverso questo visore si viene proiettati nei panni di un avatar personalizzabile in una sala conferenze, all’interno della quale tutti i partecipanti possono relazionarsi. Oltre all’audio tridimensionale un’altra funzionalità sorprendete è quella di poter collaborare su lavagne o documenti condivisi, interagendo anche con la propria scrivania e la tastiera del computer grazie all’applicazione di Remote Desktop. Attualmente sono supportate un massimo di 16 persone in VR, ma è possibile invitare in Workrooms anche chi non possiede un visore, il quale può interagire come in una normale videoconferenza.    La società di Mark Zuckember ha dichiarato “Il modo in cui lavoriamo sta cambiando. Sempre più persone lavorano in remoto, sempre più persone vogliono opzioni di lavoro flessibili e sempre più persone stanno ripensando a cosa significhi stare in un ufficio. Ma senza i giusti strumenti di connessione, il lavoro a distanza presenta ancora molte sfide”. Dunque, per essere al passo con queste innovazioni tecnologiche una prerogativa fondamentale è una connessione ad altissime prestazioni, come il collegamento in fibra ottica di INTRED, che garantisce la più elevata velocità di trasmissione dati oggi possibile. 

Il boom della Fibra

Il 2020 si è rivelato l’anno rivelazione per le connessioni fisse a banda larga, in particolare gli abbonamenti a Internet in Fibra hanno superato le connessioni Adsl per la prima volta: secondo l’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, le connessioni fisse a banda larga hanno registrato in Europa una crescita di 21,15 milioni.  Questa crescita sicuramente è stata spinta anche dalle nuove abitudini e dalle necessità sorte durante la pandemia Covid-19, come la didattica a distanza, lo smart working o l’esigenza di spostare online le proprie attività lavorative. Nonostante tra le tecnologie a banda larga il cavo rappresenti la tecnologia prevalente (aggiudicandosi il 34% degli abbonamenti nei Paesi OCSE), la Fibra sta acquisendo sempre maggiori consensi, andando frequentemente a sostituire gli abbonamenti Adsl, che negli ultimi due anni hanno infatti subito una diminuzione del 10%. Secondo il portale dell’OCSE nei 38 paesi membri la Fibra ad oggi supera il 30% degli abbonamenti a banda larga fissa, mentre fino a una decina di anni fa si aggirava attorno al 12%. Questo dato dimostra nettamente come la fibra sia la tecnologia a banda larga in più rapida crescita, registrando nel 2020 un aumento degli abbonamenti del 14% rispetto al 2019.  Anche in Intred abbiamo notato questa tendenza, tant’è che attualmente la crescita del fatturato, che si aggira attorno al 9% (dato al 30 giugno 2021), è in gran parte imputabile alle vendite di connessioni in Fibra, come le offerte FTTH PTP, FTTH PON e FTTC, che garantiscono una rete stabile e altamente performante

L'evoluzione dell'orto in città

L’orto da appartamento è diventato una moda consolidata, ormai è normale veder scorgere dai balconi piantine di pomodori, erbe aromatiche che adornano fioriere e perché no anche una bella pianta di limoni. A confermare il successo di questa pratica green l’associazione italiana dell’agricoltura Coldiretti ha evidenziato un notevole aumento degli acquisti nei supermercati e nei mercati di piantine, semi, fertilizzanti e strumenti da giardinaggio per la coltivazione domestica, tant’è che il Balcony Gardening è stato proclamato trend n°1 per il 2021. Come molte pratiche quotidiane, persino questa tendenza è stata soggetta a un processo di digitalizzazione, infatti sono stati sviluppati diversi strumenti tecnologici in grado di aiutare i “contadini urbani” a prendersi cura delle loro piccole colture. Tra i gadget digitali più diffusi troviamo i sensori intelligenti. Questi strumenti analizzano l’umidità e il PH del terreno e anche la luce, per sapere se la pianta riceve una quantità di luce adeguata. Ancora più all’avanguardia sono i sensori smart garden: questi sensori consentono di monitorare le piante tramite wi-fi e su app per smartphone, vengono inseriti nel terreno e inviano i dati direttamente al dispositivo associato. Alcune app sono addirittura collegate ad una banca dati con oltre 3000 piante diverse e possono indicare esattamente i bisogni di quel basilico o di quelle zucchine che state provando a coltivare. Ma l’ultima frontiera dell’orto in città sono i vasi smart, ideali per chi sente di non avere il pollice vedere ma non vuole rinunciare a qualche ortaggio fresco. Questi vasi tecnologici sono semplicissimi da utilizzare, quello che bisogna fare è inserire i semi, aggiungere acqua, attendere che le piccole piantine crescano e il gioco è fatto! Il vaso conferisce ai semi la quantità perfetta di acqua e luce, che li nutre fino a quando non sono completamente coltivati: in poche parole è la tecnologia che svolge tutto il lavoro! Dunque, semi, terriccio e fertilizzanti sono gli elementi di base per chi vorrà realizzare un piccolo orto da appartamento, ma per l'orto 2.0 sicuramente non si potrà fare a meno anche di una connessione a internet stabile e veloce, come quella offerta da INTRED!

Estate 2021: spiagge cashless

Le vacanze sono vicine, sole, mare e relax! Ma c’è di più, da quest’anno le spiagge propongono una novità: lidi cashless. Dalla fine di luglio è attivo il primo progetto di temporary cashless store Bancomat Pay nelle principali spiagge italiane, nello specifico Milano Marittima e Fregene, che renderà l’esperienza in spiaggia totalmente digitale. Il progetto Bancomat Pay nasce da una collaborazione tra Bancomat, Intesa Sanpaolo e Nexi, ed è un'iniziativa che consente di effettuare prenotazioni e pagamenti dei servizi via smartphone presso gli stabilimenti convenzionati a tutti i titolari Bancomat Pay delle Banche aderenti al servizio, attraverso la app della propria Banca oppure con l’app Bancomat Pay. Alessandro Zollo, Amministratore Delegato di Bancomat, dichiara che: “in una fase di estrema importanza per la ripartenza del turismo nel nostro Paese, sentiamo la responsabilità di contribuire sostenendo il settore con la nostra infrastruttura e con i nostri servizi idonei a garantire sicurezza e facilità d’uso su tutto il territorio, sia per i consumatori che per gli esercenti”. Questo progetto temporaneo servirà come dimostrazione che, se messi nelle condizioni, gli italiani siano ben disposti a pagare utilizzando il bancomat e lo smartphone piuttosto che con soldi contanti. Infatti, secondo una recente indagine di Ipsos per Adyen più del 63% dei pagamenti degli italiani avviene già attraverso soluzioni digitali, la quasi totalità della popolazione utilizza le carte, mentre oltre l’80% di chi effettua spese sostiene di preferire in senso assoluto i metodi di pagamento diversi dal contante, giudicati più comodi veloci e sicuri. Il progetto Bancomat Pay è un esempio di come nel nostro Paese sia in atto un rinnovamento dei sistemi di pagamento digitali, in questa trasformazione i servizi di Intred assicurano a esercenti e consumatori una connessione stabile, veloce e sicura, prerogativa essenziale dell’era degli acquisti cashless.

L’E-commerce cresce a gonfie vele

I dati 2020 dell’Osservatorio Ecommerce B2c Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano restituiscono una fotografia ben precisa di questo comparto: nel 2020 l’e-commerce ha registrato una crescita del 45% e attualmente il suo valore corrisponde a 30,6 miliardi di euro; inoltre, da quanto emerge dall’indagine, entro la fine del 2021 è prevista un’ulteriore crescita del 18%. Food&Grocery si riconferma il settore trainante (+38%), seguito dall’Abbigliamento e accessori (+26%) e dal Beauty (+20%). Lo scenario attuale è caratterizzato da un aumento di domanda online, a confermarlo la ricerca ‘Paying digital, living digital’ di Mastercard del mese scorso, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, secondo la quale gli acquisti online si posizionano al primo posto tra gli ambiti della quotidianità in cui il digitale è stato protagonista negli ultimi 6 mesi. A questo dato si aggiunge che oltre l’81% degli italiani indicano le piattaforme di e-commerce tra le cose a cui non possono più rinunciare nel futuro. Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c – School of Management del Politecnico di Milano, dichiara che: “L’emergenza sanitaria ha avuto un duplice effetto sul commercio: da un lato ha spinto i consumatori verso un utilizzo più frequente dei canali online in tutte le fasi del processo d’acquisto e, dall’altro, ha indotto l’offerta a rivedere la propria strategia digitale e a investire nell’attivazione e/o nel potenziamento dei canali di interazione e vendita, e nell’implementazione di rinnovati processi operativi (marketing, logistica, pagamenti, customer care) per far fronte alle mutate esigenze del mercato”. In particolare, la situazione anormale generata dalla pandemia ha contribuito alla diffusione dell’e-commerce anche tra le piccole imprese italiane, che finora si erano dimostrate restie nei confronti del digitale. Chiaramente l’approccio delle piccole realtà aziendali al mondo dell’e-commerce non è stato il medesimo per tutte, in parecchi casi si è trattato di un approccio fondato su modelli di acquisizione dell’ordine attraverso piattaforme social, mentre si sono verificati casi di realtà più evolute che hanno investito in siti diretti o in vetrine sui marketplace. I servizi offerti da INTRED sono alla base del corretto funzionamento —di un e-commerce, ma anche di una User Experience appagante. Sicurezza e velocità di connessione, come premessa fondamentale nello sviluppo digitale delle vendite.

Le tecnologie digitali per una società sostenibile

La rivoluzione digitale ha portato a rapidi cambiamenti tecnologici, trasformando sia il modo in cui le società funzionano sia l'impatto che quelle stesse società esercitano sul Pianeta. La nuova indagine “Le Sfide della Sostenibilità Digitale”, realizzata da Ipsos e commissionata da Maker Faire Rome e UniCredit, evidenzia i potenziali collegamenti tra digitalizzazione e sostenibilità. Nello specifico, la ricerca illustra come la digitalizzazione stia decisamente trasformando il nostro mondo e la nostra società e come questa trasformazione possa essere gestita al meglio per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Dalla ricerca, che ha coinvolto più di mille soggetti maggiorenni, sono stati individuati due aspetti chiave nella relazione tra la rivoluzione digitale e la sostenibilità, ovvero la sostenibilità come driver di sviluppo e di mercato, da intendersi quindi come un asset in grado di favorire un miglioramento anche sul fronte commerciale e di business, e secondariamente gli impatti ambientali delle nuove tecnologie. Infatti, da quanto emerge dai risultati della ricerca, il 34% degli intervistati ritiene che le tecnologie digitali abbiano un alto impatto ambientale, a fronte di un 56% che lo giudica “abbastanza alto”. Al tempo stesso però risulta un’elevata consapevolezza per quanto riguarda le tecnologie chiave per ridurre l’inquinamento ambientale e rispettare gli impegni presi nella tutela dell’ambiente: pannelli solari residenziali, isolamento termico degli edifici, utilizzo di materiali riciclabili per la produzione di dispositivi tecnologici e efficientamento energetico degli elettrodomestici sono considerate dagli intervistati le evoluzioni tecnologiche maggiormente strategiche per la creazione di una società sostenibile.  Il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, dichiara che: “La trasformazione digitale sta modificando radicalmente tutte le dimensioni delle società e delle economie globali e probabilmente cambierà l’interpretazione del paradigma della sostenibilità stesso. La digitalizzazione non è solo un processo che può essere adottato per affrontare le sfide della sostenibilità ma, anche, fondamentale come motore di un cambiamento dirompente su più livelli”. Una connettività stabile e veloce, come quella per la quale lavoriamo, consente minori interruzioni sul lavoro e maggiore velocità nel trasferimento di dati. Vogliamo pensare alla connettività INTRED come all’infrastruttura prodromica all’evoluzione tecnologica delle aziende, e quindi premessa indispensabile per una crescita sostenibile.

L’Italia protagonista nel panorama europeo della Ricerca

L’ESFRI, l’Organizzazione Europea delle Infrastrutture di Ricerca, ha annunciato attraverso l’ESFRI Roadmap 2021 la costruzione di undici nuove Infrastrutture per la Ricerca, per un investimento complessivo di 4,1 miliardi. Di queste infrastrutture l’Italia si è aggiudicata la realizzazione di ben quattro progetti: ET - Einstein Telescope, un telescopio di terza generazione che metterà l'Europa all'avanguardia nella ricerca sulle Onde Gravitazionali, EuPRAXIA, un acceleratore di particelle al plasma, SoBigData++ RI, una piattaforma per condividere set di dati, metodi, capacità di ricerca e risorse computazionali per supportare la comprensione dei fenomeni sociali attraverso la lente dei Big Data, e infine Resilience, una piattaforma di Studi Religiosi ad alte prestazioni. Oltre ad essersi aggiudicata la realizzazione di queste infrastrutture, l’Italia partecipa ad altri cinque progetti guidati da enti di altri Paesi, ciò significa che su undici progetti ben nove vedranno la presenza italiana. L'Italia è dunque una protagonista nel panorama europeo della ricerca, rappresentata da alcuni dei suoi principali enti pubblici di ricerca, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) responsabile di Resilience e SoBigData++ RI, e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), alla guida dell'Einstein Telescope e dell'acceleratore Eupraxia. Il Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha osservato che "la decisione di ESFRI è la dimostrazione concreta alla partecipazione attiva della comunità scientifica italiana nelle Infrastrutture di Ricerca e della capacità di contribuire in maniera determinante nel proporre innovazioni al fine di colmare quei divari che ancora esistono in diversi settori e ambiti della società". Le Infrastrutture per le Ricerca selezionate dall’ESFRI forniranno un sostegno significativo alle priorità chiave dell'UE, ovvero Transizione Digitale, Green Deal, Pilastro Sociale e Salute, e questo non può essere altro che motivo d’orgoglio per l’Italia. Come affermato da Antonio Zoccoli, presidente dell'INFN, "le grandi infrastrutture di ricerca sono una risorsa per la scienza e la conoscenza, ma anche per lo sviluppo industriale, l'innovazione tecnologica, la crescita economica, culturale e sociale". Un altro record europeo, non sportivo ma infrastrutturale, di cui INTRED si sente molto orgogliosa in quanto azienda italiana che ha sempre investito in infrastrutture proprietarie. INTRED è felice di fare la sua parte nella fornitura di tutto ciò che supporta la velocità e la sicurezza nella trasmissione dei dati.

PIL Italia: una crescita del 5%

Nel Documento di Economia e Finanza (DEF) approvato dal Governo la crescita del PIL per l'anno corrente era stata stimata al 4,5%. Ma i dati positivi sul primo e secondo trimestre portano buone notizie: “il recupero del PIL pari o superiore al 5% appare oggi raggiungibile, così come il ritorno al livello del PIL precrisi entro il terzo trimestre del 2022″. Ad affermarlo Daniele Franco, ministro dell’Economia, durante il suo intervento all’assemblea dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana). Anche il rapporto Prometeia riporta una stima al rialzo del PIL italiano (+5,3%) e secondo quanto indicato in tale documento per l'Italia si aprirebbe un periodo di grandi opportunità. Nel rapporto si legge che «dopo il recupero dei livelli pre-crisi l’anno prossimo l’economia potrebbe tornare a crescere nei due anni successivi in media a oltre il 2% l’anno, ritmi doppi a quelli prevalenti nei 10 anni precedenti». In questo scenario un ruolo decisivo è quello giocato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede finanziamenti per 205 miliardi a cui si aggiungono i 30 del fondo complementare. Una manovra rilevante, soprattutto per la durata del piano (36 mesi) e per la tipologia della spesa che coinvolge, destinata per oltre l'80% a investimenti pubblici e al sostegno degli investimenti privati. Gli esperti di Prometeia hanno dichiarato come questi finanziamenti siano fondamentali per il sostegno alla domanda e per rendere l'uscita da questa crisi più rapida e con meno lasciti permanenti di quelle del passato, ma soprattutto come occasione per imprimere un'accelerazione. A tale proposito, sempre Daniele Franco durante all’assemblea dell’ABI afferma che “Prima della crisi pandemica la crescita potenziale era stimata allo 0,6% l’anno. Con il completamento degli investimenti e riforme previsti dal PNRR potrebbe salire all’1,4%”. Infine, anche in ottica futura le prospettive sono ottimistiche, il governatore Ignazio Visco afferma che "il PIL si rafforzerebbe con decisione nel secondo semestre; nella media dell'anno potrebbe toccare valori intorno al 5 per cento, consentendo un recupero di oltre metà della caduta del prodotto registrata nel 2020".  Siamo sicuri che queste proiezioni si avvereranno. INTRED, insieme a tutti i suoi clienti ed azionisti, darà il suo contributo.

Agrifood: innovazione digitale 

Il rapporto tra innovazione digitale e mondo agroalimentare sta crescendo. Sostenibilità economica e ambientale, consapevolezza ed efficienza guidano l’innovazione digitale nelle filiere agroalimentari. Il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0, secondo l’Osservatorio Smart Agrifood [https://www.osservatori.net/it/home] del Politecnico di Milano e dell’Università degli studi di Brescia, nel 2019 ha raggiunto un valore di 450 milioni di euro, il 5% di quello globale e il 18% di quello europeo.  Ma quali sono le motivazioni che spingono un imprenditore agricolo a investire in soluzioni 4.0?  La logica della Corporate Social Responsibility (CSR) guida verso scelte aziendali più green, e quindi una delle principali motivazioni è proprio quella di voler migliorare la sostenibilità ambientale delle proprie coltivazioni; tuttavia, la decisione di ricorrere a queste soluzioni innovative è dettata anche dalla volontà di diminuire costi, aumentare la consapevolezza delle dinamiche interne all’azienda e semplificare il lavoro intellettuale.  Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood, afferma che “il digitale sta permettendo al mondo agricolo di aumentare la propria competitività e questo è fondamentale per proteggere e valorizzare il Made in Italy del food sui mercati internazionali”.  In quest’ottica sempre più startup nascono proprio con l’obiettivo di portare innovazione su tutta la filiera agroalimentare: la maggior parte  delle aziende offre soluzioni B2C per l’acquisito di prodotti agroalimentari, mentre quasi un quarto delle startup predilige soluzioni digitali per il monitoraggio da remoto di terreni e coltivazioni. Tra le tecnologie sulle quali si concentra maggiormente l’impegno delle startup ritroviamo big data analytics, IoT e mobile app.  Per quanto riguarda la tracciabilità dei prodotti alimentari, il digitale può essere fondamentale. Il mercato italiano delle soluzioni innovative per la tracciabilità alimentare è caratterizzato dalla presenza di piattaforme blockchain (43%) e soluzioni basate su IoT (30%), entrambe in forte crescita; sono invece limitate le soluzioni che sfruttano data analytics (34% del totale).  Filippo Renga, di nuovo, sostiene come sia necessario programmare lo sviluppo e la diffusione delle cosiddette “soluzioni di filiera” e lavorare sull’integrazione, non solo a livello di tecnologie (vedi IoT e Blockchain) ma anche di supply chain.  In questo processo di evoluzione tecnologica, Intred rimane a fianco dell’agricoltura smart offrendo forme di connettività stabili e veloci.