La pandemia ha innescato una profonda crisi che ha colpito vari settori: più di altri la ristorazione sta incassando un durissimo colpo. In seguito al lockdown si stima che il settore abbia perso 14 miliardi di euro in fatturato e che il 30% degli esercizi sia a rischio chiusura (fonte report “PMI, la ripresa post Covid in 8 focus” del Il Sole 24 Ore [https://focuspmi.ilsole24ore.com/]"). I danni risultano essere evidenti, ma ciò che accadrà a bar e ristoranti nei prossimi mesi dipenderà molto da come il pubblico accoglierà la graduale – e speriamo costante – riapertura. Un valido alleato su cui dovranno puntare gli imprenditori della ristorazione è il digitale! Come riporta il Rapporto Coop del 2020 [https://www.italiani.coop/rapporto-coop-2020-versione-definitiva/] la tecnologia è venuta a supporto anche dei ristoratori che hanno scelto la digitalizzazione come unica leva di sopravvivenza per portare avanti l’attività, per essere resilienti. Il digitale si rivela uno strumento di sopravvivenza e adattamento al contesto non solo per la ristorazione, ma anche per i consumatori, che attraverso di esso migliorano l’esperienza di consumo. Sono molti gli italiani che in questo periodo di restrizioni hanno sviluppato una capacità più evoluta nell’uso delle piattaforme di food delivery o che hanno deciso di ordinare on-line per la prima volta il proprio pranzo o la propria cena. Questo spiega il perché nel 2020 questo comparto abbia raggiunto 706 milioni di euro di vendite, registrando un incremento del +19% rispetto all’anno precedente. In questo scenario per i ristoratori saranno sempre più essenziali soluzioni digitali in grado di ottimizzare le pratiche manageriali, come ad esempio i sistemi gestionali all-digital, che consentono di integrare in maniera organica e flessibile tutti i processi per la gestione ristorativa. Alla base di questo processo di digitalizzazione della ristorazione vi è una connettività stabile e performante. Per un ristorante o un bar offrire una connessione gratuita a internet può rivelarsi non sono una scelta di marketing strategica, piuttosto un investimento sulla qualità del servizio e del valore percepito del brand.
Fitness, musica ma soprattutto teatro e arte: con l’emergenza sanitaria i social sono tornati ad avere una vera funzione sociale. Con il timore, quello della malattia, le persone sentono la necessità di stringersi. Peccato che è il contrario di quello che ci dicono di fare: mantenete le distanze, non abbracciatevi. E così tutti abbiamo riscoperto il potere incredibile del web, capace di farci sentire in compagnia, anche ognuno a casa propria. Non solo, ma ci consentono di proseguire i nostri hobby e attività del tempo libero, anche se in modo diverso. Scopriamo di più! ANDIAMO A TEATRO O IN UN MUSEO D’ARTE? A VOI LA SCELTA! Continuare a studiare e a lavorare è importante, ma lo è anche coltivare le proprie passioni. Così, teatri e musei si sono reinventati sui social network, che oggi vivono una nuova primavera. Gruppi e dirette hanno creato infatti un circolo virtuoso permettendo a tutti di costruire, per alcuni contesti, una nuova normalità. Quindi, cosa facciamo stasera su Facebook o su Instagram? VADA PER IL TEATRO Vista dall’esterno La Scala di Milano [https://www.teatroallascala.org/it/index.html]appare come una Bella addormentata, in letargo ormai da un anno. Ma se i portoni restano sbarrati e nessuno osa azzardare le date di riapertura, il teatro non rimane in silenzio e, a cadenza mensile, anche il balletto si mostra al pubblico, gratuitamente, sugli schermi di PC e tablet. Gli appassionati si annotino il prossimo appuntamento annunciato in streaming: sabato 27 marzo un programma di coreografi contemporanei, preceduti da masterclass. Uno dei primi attori a scegliere di continuare a esibirsi, ma in una nuova formula, è Enrico Bertolino che ha spostato su Facebook il suo spettacolo di instant theatre previsto in origine al Teatro Manzoni di Monza. Potete quindi guardare l’evento speciale Live dal titolo “Sapessi com’è strano restare chiusi in casa a Milano” [https://www.facebook.com/Sapessi-com%C3%A8-strano-restare-chiusi-in-casa-a-Milano-105216361085110/], un teatro istantaneo da casa con commenti alle notizie e ai fatti di attualità, mixando costume, cronaca, comicità, satira, politica e musica. A Torino invece Le Musichall Live mette gratuitamente in streaming i propri spettacoli: se gli spettatori non possono andare a teatro, è il teatro ad andare dagli spettatori. Tutti i video sono rimasti disponibili sulla pagina Facebook [https://www.facebook.com/LeMusichallTorino/videos/?ref=page_internal] della compagnia. I MUSEI PIÙ BELLI DA VISITARE ONLINE Come dice il direttore della Galleria degli Uffizi [https://www.uffizi.it/mostre-virtuali], Eike Dieter Schmidt: “Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”. Con queste parole è stato inaugurato Ipervisioni, una delle tante iniziative virtuali per far entrare quadri, sculture, installazioni e incontri con gli artisti direttamente nelle nostre case. Anche la Pinacoteca di Brera [https://pinacotecabrera.org/] ha creato un palinsesto di video in cui il personale del museo svela i segreti dei capolavori, Palazzo Bentivoglio di Bologna [https://palazzobentivoglio.org/] ha reso il suo account Instagram una galleria virtuale e intanto il Maxxi di Roma [https://www.maxxi.art/en/] propone contributi speciali anche in Lis e per ipovedenti. Tutto questo da guardare prima o dopo aver provato i tradizionali tour virtuali offerti da questi stessi musei e da tanti altri nel mondo: dai Musei Vaticani [http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/catalogo-online.html] al Louvre [https://www.louvre.fr/en/visites-en-ligne], il Museo Archeologico di Atene [https://www.namuseum.gr/en/collections/], il British Museum [https://www.louvre.fr/en/visites-en-ligne] di Londra, il Prado [https://www.museodelprado.es/en/the-collection/art-works] di Madrid, il Metropolitan di New York [https://artsandculture.google.com/explore], l’Hermitage a San Pietroburgo [https://bit.ly/3cJHdnj], la National Gallery of Art di Washington [https://www.nga.gov/index.html] e altri 1200 – per ora – a portata di clic su Google Arts & Culture [https://artsandculture.google.com/]. Pronti a essere liberi di uscire anche solo col pensiero? Naviga a tutta velocità verso teatri e arte con la nostra fibra ottica Intred.
Cosa riserva questo 2021 in fatto di bonus della manovra economica? Innanzitutto, c’è la proroga del Superbonus e incentivi già noti come il bonus mobili e quello per l’auto elettrica, ma anche new-entry come il voucher per gli occhiali da vista. Volete saperne di più? Facciamo un po’ di chiarezza. SMART HOME, A CHE PUNTO SIAMO? Quali sono i bonus di cui possiamo usufruire fino alla fine di questo 2021? Ecco tutte le novità e non per famiglie e imprese della legge di bilancio approvata a fine 2020 in Parlamento. SUPERBONUS Vale per il 2021 e anche per tutto il 2022 il Superbonus al 110% con una proroga di sei mesi. Se entro giugno 2022 sono stati effettuati lavori sulla casa per almeno il 60% dell’intervento totale, la detrazione può essere estesa anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Gli interventi compresi sono quelli per efficienza energetica, antisismici, installazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. BONUS AUTO Sono stati confermati gli incentivi auto a cui si aggiunge un bonus di ulteriori 2000 euro per veicoli elettrici e ibridi. Bonus di 1.500 euro per gli euro 6 di ultima generazione. Serve sempre la rottamazione dell’usato. Chi compra un’auto elettrica ha un bonus fino al 40% delle spese sostenute. Il valore massimo dell’auto deve essere 30mila euro e l’Isee dell’acquirente deve essere inferiore ai 30 mila euro. Gli acquisti devono essere fatti entro il 2021. BONUS MOBILI Per acquisti fino a 16mila euro è possibile detrarre il 50% in dieci anni. Vale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. BONUS RUBINETTI Fino a 1.000 euro da utilizzare entro il 2021 per sostituire sanitari con sistemi a scarico ridotto e rubinetti nel bonus idrico. Il bonus vale anche per l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina e soffioni doccia. Il credito d’imposta al 50% per chi acquista sistemi di filtraggio dell’acqua vale sia per i privati sia per le imprese e il settore terziario. BONUS OCCHIALI DA VISTA Il nome ufficiale è fondo tutela vista, più semplicemente si chiama voucher per gli occhiali da vista. È un finanziamento di 5 milioni di euro per il 2021, 2022 e 2023. Le famiglie con un Isee inferiore ai 10mila euro potranno richiedere un voucher da 50 euro per acquistare occhiali o lenti a contatto. BONUS TV Per le famiglie con Isee inferiore ai 20mila euro è possibile usufruire anche del bonus tv. Anche in questo caso ci sono fino a 50 euro per acquistare un televisore di nuova generazione. BONUS PC O SMARTPHONE Anche in questo caso l’Isee deve essere sotto i 20mila euro e non devi avere una connessione. Se ce l’hai, dev’essere di velocità inferiore a 30 Mbit/s. Il bonus mette a disposizione fino a 500 euro per navigare da casa con una connessione INTRED FIBRA e acquistare un PC o Tablet. Pronto a sfruttare questi bonus? Scopri di più sul nostro sito a questa pagina [https://www.intred.it/convenzioni-e-agevolazioni/bonus-connettivita] e naviga a tutta velocità con la nostra fibra ottica!
L’energia elettrica è un elemento fondamentale per le nostre vite. La nostra esistenza è così “appesa” a un cavo della corrente, che un blackout di un’ora sembra a tutti un tempo infinito. È anche vero però che l’elettricità va a braccetto con l’inquinamento, perché l’85% dell’energia è ancora prodotta sfruttando i combustibili fossili. Come ridurre gli sprechi? Oggi vogliamo andare controcorrente e darvi alcuni suggerimenti ;) 5 CONSIGLI PER RISPARMIARE ENERGIA ELETTRICA Non serve vivere da eremiti, privarsi di tutto, ed essere disconnessi dal mondo. Proprio perché una parte non indifferente dell’elettricità prodotta finisce nelle vostre case, ognuno di voi può combattere gli sprechi eccessivi seguendo semplici consigli. Ecco quali sono: OCCHIO AL CONDIZIONATORE Non è così ovvio, dato che spesso ce ne si dimentica: le porte e le finestre, quando l’aria condizionata o il riscaldamento sono accesi, vanno rigorosamente chiuse per evitare inutili sprechi di energia. I più per ridurre i consumi, il condizionatore non va mai impostato a temperature troppo basse. L’ideale è mantenere un’escursione tra esterno e interno che non superi i 7-8° C. ORGANIZZATE BENE IL FRIGORIFERO Un frigo più organizzato è anche un elettrodomestico che impatta meno. Le regole sono sostanzialmente due: non sovraccaricarlo né lasciarlo vuoto se è acceso e mettere ogni cosa sul proprio ripiano. Ricordatevi che più scendete verso il basso più la temperatura cala. Ergo, salumi, formaggi e latticini vanno in alto, i prodotti aperti nel centro, mentre carne e pesce negli scomparti più bassi. Infine, non mettete piatti caldi in frigo per farli raffreddare: in questo modo si rovinano gli alimenti e lo sbalzo termico richiede un surplus di energia. USATE LA LAVASTOVIGLIE SOLO A PIENO CARICO La lavastoviglie, a causa degli elevati consumi energetici, è il nemico numero uno per l’ambiente. Le stoviglie sporche alcune volte possono aspettare. Anzi, devono. Far funzionare la lavastoviglie se non è a pieno carico, così come lavare piatti e pentole un po’ per volta significa consumare ancora più energia, oltre che acqua. FATE RESPIRARE IL COMPUTER Anche il PC ha bisogno d’aria, è per questo che si accende la ventola: serve a raffreddare i componenti che rischiano di surriscaldarsi. Per evitare inutili dispendi energetici prevenite non utilizzando il computer su superfici morbide, come divani e cuscini, e magari mettendolo in posizione sopraelevata. SPEGNETE LE SPIE ROSSE La lucetta rossa, apparentemente insignificante, che resta accesa una volta spenti gli apparecchi, influisce sul consumo di elettricità. Non trascurate quel piccolo led, vincete la pigrizia e alzatevi per staccare completamente il dispositivo dalla corrente: quella della tv, degli altoparlanti, degli assistenti personali smart e anche del nostro modem Intred. Vi basti pensare che in un anno il vostro router lavorerebbe per quasi 3000 ore inutilmente, sprecando energia, riducendo la sua vita utile ed emettendo onde elettromagnetiche. Connettetevi con Intred, ma riducete gli sprechi: ne beneficerà il Pianeta e anche il vostro portafoglio poiché i consumi in bolletta saranno notevolmente più bassi.
La casa intelligente non fa più paura. In un futuro non troppo lontano, saremo sempre più interconnessi anche con la nostra abitazione. La tecnologia, oggi più che mai, vuole rispondere alle diverse dimensioni della vita quotidiana, e sempre più digitale, delle persone. L’idea è quella di accompagnarci sempre, in ambito professionale e nel tempo libero. Lo sprint allo smartworking dato dalla pandemia ha fatto il resto, stimolando i produttori a offrire soluzioni innovative per la nuova normalità. Oggi ve ne presentiamo alcune! Smart home, a che punto siamo? Dopo un inizio un po’ a rallentatore, i dispositivi per la Smart Home entrano sempre di più nelle nostre abitazioni, complici le numerosissime proposte del mercato presentate anche al CES di Las Vegas, la più grande fiera della tecnologia degli Stati Uniti. Pronti a scoprirle? Ecco alcune novità che in futuro vi faranno vivere meglio la vostra casa. Tablet con maggiordomo virtuale Ma dove vai, se il maggiordomo virtuale non ce l’hai? Precisi, affidabili e disponibili 24/7, loro hanno una memoria d’acciaio, una pazienza senza limiti e una conoscenza da enciclopedia online. Sapete che in futuro potrete trovarli anche nel vostro tablet? Sì, perché i nuovi device avranno gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant integrati come plus, con la massima flessibilità d’utilizzo. Cura dei famigliari da remoto Se vostro papà non si prepara il pranzo alla solita ora, scatta in automatico una notifica per segnalare l'anomalia tramite app mobile. Se la nonna non ricorda di prendere una medicina scatta un promemoria nel giusto orario, ricordandole l’azione da fare. Questo grazie a uno smart device connesso alla rete WiFi che, attraverso sensori e a un software di intelligenza ambientale, riesce a monitorare a distanza lo stato di salute dei vostri cari rilevandone le attività di routine. Televisore arrotolabile Una TV che si arrotola e sparisce come per magia, che appare e scompare a seconda delle vostre esigenze. Un’innovazione che sfida la logica degli schermi conosciuti finora anche dal punto di vista del design, poiché libera dai limiti dei muri e permette di arredare il proprio spazio – che non ha più bisogno di essere riservato a tempo pieno per la TV – in maniera ancora più personale. Telecomando green Cosa pensate di un telecomando a celle fotovoltaiche che potrà essere ricaricato attraverso fonti luminose interne ed esterne alla casa? Una meraviglia green che permetterà di prevenire il consumo di 99 milioni di batterie ministilo di tipo AAA nello stesso arco di tempo. Notebook trasformisti per il gaming Siete appassionati di videogiochi? Esiste una punta di diamante anche in ambito gaming. Si tratta di portatili con una componente hardware, grazie alla quale è possibile giocare fino a 10 ore filate con una sola carica completa. In più potrete ruotare lo schermo di 360 gradi per utilizzare qualsiasi configurazione, con tanto di stylus pen a corredo. Per i più esigenti, è stata pensata anche una funzione di cancellazione rumore assistita dall'intelligenza artificiale. Pronti a vivere in una casa sempre più smart? Certo dovrete dotarvi di una connessione potente e sempre efficiente, come la nostra di Intred. Richiedi subito più informazioni!
Oggi le aziende possono avere un ruolo fondamentale nella mobilità sostenibile. Come? Semplicemente incentivando i propri collaboratori a raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta. Stiamo parlando del Bike-to-work che all’estero è ormai un trend già consolidato. Oltre a essere una concreta opportunità per diminuire il traffico, è anche un modo per concedersi del tempo, tenersi in forma attraverso l’esercizio fisico e salvaguardare il portafoglio. Bike-to-work: in bicicletta al lavoro conviene In Italia la Fase 2 della pandemia, complice il Bonus Mobilità ha dato una spinta notevole alla voglia di spostamenti sostenibili. Sono le aziende ad avere un ruolo cruciale nell’orientare le scelte dei propri dipendenti, incentivando l’uso di mezzi a due ruote. Ecco alcuni esempi virtuosi: Il caso dell’Emilia Romagna Una delle prime ad aver recepito le nuove istanze di mobilità del “Decreto Rilancio” è la Regione Emilia Romagna, che per il post-pandemia ha stanziato 3,3 milioni di euro complessivi per il progetto «Bike to Work – Bonus bici». In base alle disposizioni della Regione saranno erogati fino ad un massimo di 50 euro mensili ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda e incentivi rivolti agli abbonati ferroviari dell'Emilia Romagna per l'acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti da e per il posto auto o bus (in questo caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari). Chi utilizza le due ruote negli spostamenti casa-lavoro potrà ricevere 15 centesimi per ogni km pedalato, sia nel tragitto di andata che per quello del ritorno. L'incentivo finirà direttamente in busta paga e cambieranno in base all'effettivo utilizzo della bicicletta: si potrà arrivare fino a 400 euro in un anno oppure fino a 200 euro se si abita in una città diversa rispetto a quella della sede di lavoro e si usa la bici insieme ad altri mezzi pubblici (treno o bus). Milano ama il “bike to work” Il 'bike to work' piace anche ai milanesi. Lo si vede andando in giro per le strade della città, dove uomini in giacca e cravatta o donne, anche in abito elegante, pedalano in direzione dell'ufficio. Chi utilizza la bici dice che è meno stressante rispetto all'auto o al motorino e aiuta a pensare. Che il 'bike to work' sia un piccolo fenomeno milanese lo si capisce anche dal successo della 'Bike Challenge 2018', la gara che la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha organizzato a Milano. Alla quarta edizione, i partecipanti hanno percorso più di 312mila chilometri in bicicletta nei tragitti casa-lavoro con un risparmio di emissioni di CO2 di 53.365 chili. La promessa dei partecipanti alla gara era quella di usare con costanza la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro, ma anche nel tempo libero. La classifica suddivideva le aziende in 6 gruppi, a seconda del numero di dipendenti. App pensate per le aziende A tenere i conti del bike-to-work ci sono diverse app, che possono essere scaricate su qualsiasi device, premiando il raggiungimento degli obiettivi attraverso programmi di incentivi e gamification. Possono essere gratificazioni economiche in busta paga per i dipendenti oppure sconti e buoni spesa per i clienti che decidono di aderire al programma scaricando l'app e usandola quotidianamente. Ogni azienda può creare un team sulla piattaforma, a cui i dipendenti registrati sull'app potranno aggiungersi. Una volta aggiunto il proprio account, il dipendente avrà a disposizione una dashboard con i suoi dati personalizzati: chilometri totali percorsi, CO2 risparmiata e quanto eventualmente guadagnato. Pronto a monitorare tutto? Comincia a pedalare e tieni d’occhio i risultati sul web o sull’app. Affidatevi a Intred [https://www.intred.it] per essere connessi sempre.
Non c’è dubbio: la rete 5G è una delle più ricche fonti di bufale dello scorso anno. La tecnologia mobile di quinta generazione, infatti, è protagonista di una grande ondata di disinformazione e allarmismo infondato sui rischi per la salute e non solo. Una dinamica che ha generato nel nostro Paese una serie di iniziative degli amministratori locali per bloccarne l’attivazione sui propri territori. Oggi vogliamo mettere un po’ d’ordine e chiarire il caos che si è creato attorno a questa novità. Che cosa cambia con il 5G e perché è una tecnologia fondamentale Dal legame con la pandemia all’incendio degli smartphone fino all’abbattimento degli alberi per agevolarne il funzionamento, la rete 5G ha portato con sé tantissimi falsi miti. Ma la connettività di quinta generazione è in arrivo. E questo significa che nelle nostre case e nei luoghi di lavoro, la quotidianità cambierà radicalmente. Pronti a scoprire come? Andiamo! Smentiamo le bufale La doverosa premessa è che a oggi non ci sono prove, e nemmeno indizi significativi, di danni alla salute umana causati dalla rete mobile di ultima generazione. Tuttavia, se da un lato gli scienziati sono già in grado di escludere (sulla base delle conoscenze assodate sull’interazione tra uomo e onde elettromagnetiche) effetti devastanti e scenari apocalittici, è altrettanto vero che al momento la letteratura scientifica sull’argomento è piuttosto scarna. Tutto ciò che si trova online a proposito di rischi, danni e pericolosità del 5G proviene da fonti già note per essere sostenitrici di pseudoscienze, oppure da siti con un evidente tornaconto economico per le proprie affermazioni. I pro del “nuovo web” Il 5G sarà fino a 20 volte più veloce della rete 4G e porterà una velocità di download fino a 10 volte superiore, consentendo download, uploading e streaming dei video più rapidi ed economici. Il 5G è progettato per poter reggere contemporaneamente un numero altissimo di connessioni ed altrettanto traffico. Inoltre, essendo molto più flessibile rispetto al 4G nella gestione della banda, potrà coordinare sia le frequenze più alte, che daranno connessioni più veloci, sia le frequenze più basse, che garantiranno la copertura maggiore. In questo modo, proprio come serve all’IoT, il 5G sarà la soluzione più adatta per poter avere ampia copertura, a basso costo e con bassi consumi di energia. Una realtà iperconnessa Il frigorifero farà la spesa, la macchina andrà a parcheggiarsi da sola, avremo robot come colleghi. Al Mobile World Congress si sono viste delle anticipazioni del futuro e i primi smartphone pronti a viaggiare a nuove velocità. Parleremo con le cose e non sarà un segno di pazzia. Quello che ci circonda, a partire dalla casa, sarà intelligente perché in costante dialogo con potenti server remoti che diranno ai vari oggetti e servizi cosa fare in base alle nostre esigenze. Pronti a viaggiare con il 5G? Anche Intred dice sì!
Un conto è lavorare da casa per uno-due giorni e allora sì – certo – si può fare sul letto o semisdraiati sul divano, ma quando i tempi si fanno più lunghi diventa importante assumere posizioni e atteggiamenti che abbiamo qualcosa di più professionale, sia per una questione fisica (stare seduti come si deve aiuta a non avere il mal di schiena), sia per una questione psicologica (anche la tenuta diventa importante). Come creare da zero una postazione perfetta per lavorare o studiare da casa? Scopritelo qui sotto! Come progettare la postazione ideale per lavorare da casa? Che sia per apprendere nuove nozioni, per creare, per lavorare a un progetto, l’ambiente deve essere piacevole da vedere, confortevole e avere i dispositivi giusti. Qui gli step per creare una postazione accogliente, che soddisfi le vostre esigenze e possa permettere di studiare o lavorare al meglio. Separate gli spazi Non tutte le stanze di casa sono adatte al lavoro. Evitate soprattutto gli ambienti destinati al riposo perché il vostro cervello tende a identificare gli spazi in cui si dorme e quindi in camera da letto sarebbe meglio non svolgere attività produttive. Chi non ha una stanza intera da adibire a ufficio, può delimitare un ambito di lavoro grazie a separé tradizionali o strutture creative, come dei mobili, dei pannelli costruiti grazie al fai da te oppure delle piante. Tra luce e sfondo ad hoc Il vostro piano di lavoro dovrebbe ricevere luce naturale e diffusa. Pensatelo quindi vicino a una finestra o a una portafinestra. La fonte luminosa non dovrebbe comunque rivolgersi sullo schermo per evitare noiosi riflessi. È importante anche cosa sta alle vostre spalle, per evitare delle gaffe nel momento delle videoconferenze. Scegliete uno sfondo informale, ma non troppo casalingo: una buona idea può essere una libreria (il più ordinata possibile) oppure un muro che, vista l’ampia disponibilità di tempo, potremmo dipingere con un colore con molta personalità. La seduta giusta In questi giorni trascorrete, così come quando siete in ufficio, molto tempo seduti. La sedia è quindi fondamentale per il vostro benessere. Ci sono diverse soluzioni pensate con criteri ergonomici, ma è comunque importante non rinunciare al comfort anche quando mantenete una posizione corretta. Per aiutarvi nei compiti da sbrigare è poi una buona idea creare un piano di lavoro che diventi magari un bel diagramma grafico da visualizzare. SOS cavi Fili e filetti possono complicare la vivibilità degli spazi domestici. Meglio quindi posizionarvi vicino alle prese elettriche o ricorrere a una semplice ciabatta per evitare l’effetto jungla elettrica. Fascette da elettricista, scatole per alimentatori, passacavo adesivi, sono tutti accessori utili per sistemare i cavi in maniera ordinata. Un altro consiglio è quello di attaccarli, tramite biadesivo, nella parte inferiore della scrivania. In questo modo i cavi saranno completamente nascosti alla vista e si facilitano le operazioni di pulizia del pavimento. Dimentichiamo qualcosa? Beh, una connessione efficiente è quello che vi serve per lavorare al meglio da casa. Se non ci avete ancora pensato, la nostra fibra ottica fa proprio al caso vostro. Richiedete subito maggiori informazioni!
Come usciremo dalla crisi? Con innovativi progetti digitali, perché si sa che da sempre, gli startupper più talentuosi sono abituati alle sfide. Per questo ci invitano a guardare avanti e a pensare a come saremo dopo questa emergenza sanitaria: cambiati e più consapevoli. Le nuove generazioni hanno lavorato in una perenne condizione di precarietà, dove nulla è stato regalato. È così che invece di spaventare, le sfide stimolano e portano a uscirne sempre più forti. Vediamo qualche esempio di chi, in questo periodo difficile, non ha pensato ai problemi ma alle soluzioni. 3 start-up di successo ai tempi del Covid-19 Sviluppatori ma anche esperti di digital marketing, social media manager, addetti alle vendite e alla logistica. Le imprese innovative italiane crescono e assumono nuove risorse. Oggi vogliamo raccontarvi alcuni casi studio: Cortilia Cortilia [https://www.cortilia.it/], il primo mercato agricolo on line, stava già crescendo molto, poi l’emergenza sanitaria ha incrementato ulteriormente le vendite. L’intero team ha reagito con grande determinazione: un momento in cui tutti hanno lavorato con maggiore intensità sui propri prodotti e servizi, andando ad analizzare tematiche che magari in un periodo “normale” non si sarebbero approfondite viste le scarse risorse di tempo che di solito si aveva a disposizione. Satispay Alberto Dalmasso insieme a due amici ha fondato Satispay [https://www.satispay.com/it-it/], il nuovo sistema di pagamento digitale, e oggi va avanti dritto per la sua strada. In ogni azienda, gruppo di amici o famiglia c’è chi sprona a non lasciarsi travolgere dal panico, ma ad affrontare la situazione con serietà e razionalità. Sicuramente è chiaro che tutti non vedono l’ora di ri-accelerare al massimo. Ecco, Alberto Dalmasso è quello che si dice uno startupper, di quelli che parlano di “team”, non di “soci e dipendenti” come farebbe un imprenditore tradizionale; di quelli che hanno le ali per volare, non i piedi di piombo per andare avanti con cautela. Redooc Questa emergenza-Coronavirus ha permesso anche a Chiara Burberi di far conoscere meglio la sua Redooc [https://redooc.com/], l’ormai famosa piattaforma di didattica digitale, dalla primaria all’Università. Finalmente la scuola, nelle case, si sta preparando al futuro, con gli studenti al centro. Oggi vengono proposte migliaia di video lezioni, più di 80.000 esercizi interattivi tutti spiegati, materiale cartaceo da scaricare, materiale per i DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), con un enorme serbatoio di supporti didattici per i docenti, in continuo ampliamento. Finalmente il futuro sta dettando le nuove regole del gioco. Non c’è dubbio che il Covid-19 abbia mutato le nostre abitudini a lavorare. Per questo occorre sempre più rimanere connessi e la nostra fibra ottica può fare al caso vostro. Richiedete subito maggiori informazioni!
Solo lo scorso anno, la differenza di vedute nel settore tech sembrava insanabile. Da un lato i fan dello smart working fisso, dall’altro i suoi nemici. Cosa scegliere? La possibilità di scelta e decentramento produttivo o il focus sulle relazioni umane e sul contatto diretto? Oggi dalla sintesi di queste due idee è nato il “modello ibrido” destinato a trovare ampia applicazione anche post Covid-19. Di cosa si tratta? Scopriamolo subito! Via con il “modello ibrido”: cosa significa? Cos’è il modello ibrido? Parliamo di una settimana lavorativa flessibile che prevede tre giorni “collaborativi” in ufficio e gli altri due da remoto. Scopriamo di più! La produttività del lavoro può aumentare del 25% Il lavoro tanto da ufficio quanto da casa, se opportunamente organizzato ed equilibrato, può aumentare la produttività di oltre il 25%. Il lavoro e lo studio del futuro sarà un combinato di attività svolte a distanza con supporti digitali e con piena flessibilità di orario e di altre in presenza che richiedono condivisione e interazione tra persone. Troppi lavoratori e studenti negli scorsi mesi sono stati gettati nell’esperienza a distanza impreparati, ma è urgente pensare al futuro superando poco utili contrapposizioni tra ‘smart sì’ o ‘smart no’, a favore di logiche di integrazione delle attività. Il potenziale dello sviluppo dello smart working e dello smart learning, sia in forma estensiva, ma ancor più in forma ibrida, è molto grande. Da smart working a “modello ibrido” Nell’ultimo anno abbiamo imparato come lavorare meglio virtualmente. Ci siamo adattati e abbiamo continuato a innovare. In questa logica, in tanti hanno iniziato a pensare che un modello lavorativo flessibile possa portare alle aziende una maggiore produttività, collaborazione e benessere. Questo però significa impegnarsi a rinnovare gli uffici con l’introduzione di spazi collaborativi per gruppi fino a 12 persone, spazi esterni per riunioni in team, scrivanie riservabili per i dipendenti. Un po’ a casa, un po’ in ufficio, vi piacerebbe questa possibilità? Certo dovrete dotarvi di una connessione potente e sempre efficiente, come la nostra di Intred. Richiedi subito più informazioni!
Ormai la guerra dei vaccini prosegue: i ritardi si accumulano e il piano previsto per raggiungere l’immunità di gregge dopo l’estate 2021 è saltato. Sono più di 64.000 le dosi già somministrate, una delle medie più alte d’Europa, ma i numeri sono ancora bassi e tante le differenze tra le regioni. C’è chi ha esaurito le dosi a disposizione e lamenta di averne avute meno di altri. Tra tutti questi dubbi, quali sono invece a oggi le certezze? Vaccini Covid-19: troppi ritardi, poche certezze Con la situazione attuale, prima per via di Pfizer (tagli del 29% e poi del 20% su due lotti) e poi di AstraZeneca che consegnerà 3 milioni di dosi invece di 8 milioni entro marzo, il rischio è di arrivare a fine anno o addirittura a inizio 2022 per completare i vaccini. Su quali certezze possiamo contare? 14 milioni di dosi entro marzo Entro marzo, a meno non arrivino nuove sorprese, avremo a disposizione solo 14 milioni di dosi: 8,7 milioni di Pfizer, 1,3 milioni di Moderna e 3,4 milioni di AstraZeneca. Questo però è un numero sufficiente per mettere in sicurezza solo la prima parte del piano: infatti, le attese vaccinazioni di 4,4 milioni di over 80 e dei 400mila pazienti con patologie gravi che dovevano partire in questi giorni, slitteranno di almeno 3-4 settimane e quindi la nuova previsione è di concludere in piena primavera. Slitta la seconda fase Altra certezza è che la seconda fase, quella delle vaccinazioni di tutta la popolazione, potrebbe slittare di diverse settimane per la mancanza di dosi. Secondo il piano vaccinale presentato dal Ministro della Salute Roberto Speranza in Parlamento, ad aprile si contava di iniziare le somministrazioni a tutti gli over 65 e coinvolgere anche la prima parte del personale scolastico. In realtà, le dosi rimaste servono per garantire il richiamo ai già vaccinati. Una quantità a cui dovrebbero rispondere al momento le nuove consegne di Moderna e Pfizer (12 milioni di dosi entro giugno) e quelle di AstraZeneca che ne ha promesse 26 milioni nel secondo trimestre, ma visto i tagli non sembra offrire grandi garanzie. Cosa ci riserverà il futuro? Lo scoprirete rimanendo sul pezzo, in questo momento è d’obbligo! Procuratevi la connessione giusta ed aggiornatevi con le notizie online. Affidatevi a Intred per essere connessi sempre.
Smart speaker o speaker bluetooth, questo è il problema. Uno vale l’altro, direte, ma in realtà sono due mondi lontani tra loro, con funzionalità e prestazioni differenti. Insomma, acquistare il prodotto giusto per le vostre esigenze non è sempre facile, ma con questa mini-guida cercheremo di fare chiarezza. Pronti a saperne di più? 3,2,1 via! Smart Speaker vs Speaker Bluetooth: tecnologie a confronto Chiamateli altoparlanti, diffusori o speaker ma ciò che fa la differenza è se sono wireless Bluetooth, smart o addirittura entrambe le cose. Qui sotto il confronto tra le due principali tecnologie: Smart Speaker Gli smart speaker devono essere connessi alla rete Wi-Fi perché lavorano in modo indipendente. Non hanno bisogno di uno smartphone per funzionare, ma si affidano comunque a un app per la configurazione. Uno o più microfoni permettono di interagire con gli assistenti vocali Amazon Alexa o Google Assistant, che in questo caso sono direttamente integrati sui dispositivi. Le funzionalità possono spaziare dall’ascolto di musica fino al controllo delle luci e del termostato, ma anche consultare il vostro calendario appuntamenti, fare ricerche sui motori di ricerca e tante altre attività utili. Alcuni modelli supportano anche il Bluetooth, in modo da poterli impiegare anche fuori dalle mura domestiche. Speaker Bluetooth Sono “senza fili” ed esistono da oltre un decennio. Servono a diffondere la musica proveniente da pc, tablet, smartphone e altri dispositivi. Questo tipo di speaker solitamente si affida alla tecnologia Bluetooth e ospita lo streaming musicale. Ne esistono vari modelli con dimensioni e potenze diverse: portatili provvisti di batteria in stile smartphone, ricaricabili via USB, oppure da collegare alla presa elettrica. Se integrano uno o più microfoni, una volta abbinati a un cellulare, consentono le chiamate in vivavoce. A volte supportano anche gli assistenti vocali, ma nella maggior parte dei casi è una funzione attivabile solo con l’abbinamento a uno smartphone. Quale scegliere? * Se dovete ascoltare solo la musica uno speaker Bluetooth è la soluzione perfetta per voi, ma dovrà essere sempre connesso a un dispositivo esterno. * Se invece volete più funzioni trasmesse in modo indipendente, la risposta è lo smart speaker, perfetto per gli appartamenti e i piccoli uffici. Avrete sempre bisogno di una connessione Wi-Fi, pronti a connettervi con tutta la nostra fibra? Scopritela sul nostro sito [https://www.intred.it/]!